Bluesky: il nuovo social anti miliardari?

Bluesky è il nuovo social media
Donna sorridente con bicchiere di vino bianco
Claudia Labati
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28 Nov 2024
Tempo di lettura: 8 minuti
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La nostra esperienza online non deve dipendere da miliardari che prendono decisioni unilaterali su ciò che vediamo. Su un social network aperto come Bluesky, puoi modellare la tua esperienza da solo”, afferma Bluesky sul suo sito Web, una possibile frecciatina alla proprietà di Musk di X.

Come nasce Bluesky

Una settimana dopo le elezioni americane che hanno decretato la vittoria del già Presidente Donald Trump, si è prodotto un fenomeno inatteso e abbastanza rivoluzionario nella galassia costellata da social media. Bluesky, nuovo social alternativo a X (ex Twitter) ha raggiunto i 15 milioni di utenti, quasi 2 milioni in più rispetto alla fine di ottobre.  Ad oggi, Bluesky sta per toccare i 23MLN (potete seguire l’ascesa inarrestabile secondo per secondo qui).    

Ma perché c’era bisogno di un nuovo social (molti si chiederanno, e a ragione)?

Bluesky nasce nel 2019 per volere del suo fondatore Jack Dorsey, allora anche fondatore di Twitter. L’obiettivo di Dorsey era quello di immaginare una tecnologia capace di far funzionare dei social media in modo “decentralizzato”, connessi, ma autonomi. La teoria dietro a questo progetto (affidato a Parag Agrawal, all’epoca Chief Technology Officer di Twitter e in seguito CEO Twitter per un anno) fu quella di dare più libertà agli utenti, senza avere un’autorità centrale appunto, che decida per loro i contenuti e possieda i loro dati.

Dal 2021 Jack Dorsey ha lasciato Bluesky, ma l’azienda è diventata una società indipendente guidata da una giovanissima CEO di 33 anni, Jay Graber, la quale ha accettato la sfida ad una sola condizione: essere indipendenti da X, ormai comprata da Elon Musk.

Come funziona Bluesky.

Se aprite un account su Bluesky, la prima cosa che vi colpirà sarà la somiglianza perlomeno grafica con X: la pagina utente ricalca colori, posizioni, descrizioni di X. Ma le peculiarità di Bluesky stanno nelle seguenti caratteristiche:

  1. Personalizzazione: l’utente sceglie delle persone o dei gruppi da seguire. Posso creare anche degli “starter pack”, ovvero una lista di account da seguire in linea con una tematica particolare di mio interesse.
  2. Decentralizzazione: basta ricordare che i social più noti, da Facebook a Instagram, a TikTok, sono tutti centralizzati e isolati l’uno dall’altro: per seguire una persona su Facebook e comunicare con lei dobbiamo per forza avere un account Facebook, che possiamo usare solo lì. Al netto delle condivisioni, quel che avviene su Facebook resta su Facebook. E lo stesso vale per tutti gli altri principali social network. Sulle piattaforme decentralizzate accade l’opposto: semplificando, gli utenti possono comunicare uno con l’altro, ed eventualmente anche seguirsi, a prescindere da dove hanno registrato il loro account.
  3. Contenuti brevi: Potete creare uno "skeet" (che è simile a un tweet su Twitter) di lunghezza massima di 256 caratteri. Questa limitazione consente di mantenere i messaggi concisi e diretti. È possibile, inoltre, ripubblicare o likare skeet di altri utenti anche senza seguirli, e mandare messaggi diretti (niente di diverso da X ...).
  4. Blocco: Ci si può bloccare a vicenda, in contrasto con la criticatissima modifica apportata da Elon Musk alle funzionalità di blocco su X, ovvero rendere i post visibili a tutti gli utenti, compresi quelli bloccati.
  5. Interoperabilità: gli utenti possono interagire con altre piattaforme, portandosi via i propri dati e followers qualora si cambiasse.
  6. Moderatori: Bluesky ha un team di moderatori, che si occupa di far rispettare le linee guida della community, contro qualsiasi violazione della legge e atti di odio verso altri. Gli utenti possono utilizzare uno strumento di moderazione collaborativa chiamato Ozone.
  7. Privacy settings: La privacy è fondamentale per Bluesky. La piattaforma protegge la privacy e i dati degli utenti.

Sicuramente, la caratteristica principale è il fatto di essere una piattaforma decentralizzata, il codice di Bluesky è completamente open source, il che offre alle persone esterne all'azienda trasparenza su ciò che viene costruito e come.

L’amministratrice delegata Jay Graber ha dichiarato a Wired (novembre24): “Bluesky è un progetto a lungo termine. L'idea non è quella di ricreare il classico Twitter, ma di rimodellare i social media secondo il principio dell'apertura e del controllo affidato agli utenti”. Tornare agli albori, insomma, prima che le aziende invadessero il mondo social con algoritmi e percorsi forzati verso le loro idee. Questa è la visione di Bluesky, che rappresenta una versione digitale del sogno hippie, dove le comunità possano vivere esperienze personalizzate e piacevoli.

Questa configurazione offre agli utenti più possibilità di controllare e curare la propria esperienza sui social media. Su una piattaforma centralizzata come Instagram, ad esempio, gli utenti si sono ribellati contro le modifiche dell’algoritmo che non apprezzano, ma non c’è molto che possano fare per ripristinare o migliorare un aggiornamento indesiderato dell’app.

Il confronto con gli altri social media.

Sicuramente, l’esplosione post elezioni di Bluesky fa riflettere, ma non dimentichiamo di guardare sempre i numeri in prospettiva. Ecco, dunque, un breve elenco dei social media con le community più grandi e attive (da non dimenticare questa parola per il paragrafo successivo):

  1. Facebook: Con oltre 2,9 miliardi di utenti attivi mensili, Facebook rimane uno dei social media più popolari al mondo, con numerose community e gruppi su vari argomenti.
  2. YouTube: Con oltre 2 miliardi di utenti attivi, YouTube è la piattaforma di video più grande, con una vasta gamma di canali e comunità dedicate a ogni genere.
  3. Instagram: Con oltre 2 miliardi di utenti, Instagram è molto popolare tra i giovani e ha una forte presenza di influencer e brand.
  4. TikTok: Con oltre 1 miliardo di utenti, TikTok ha rapidamente guadagnato popolarità, creando community attive attorno a trend, sfide e contenuti creativi.
  5. WhatsApp: Anche se è principalmente un'app di messaggistica, WhatsApp ha oltre 2 miliardi di utenti e molte community si formano attraverso gruppi.
  6. Twitter (X): Anche se ha subito variazioni nella sua base di utenti, Twitter ha una comunità attiva, specialmente per notizie, discussioni e trending topics.
  7. Reddit: Con oltre 430 milioni di utenti attivi, Reddit è una piattaforma basata su forum che ospita migliaia di community (subreddit) su vari argomenti.
  8. Snapchat: Con circa 600 milioni di utenti, Snapchat è molto popolare tra i giovani e ha comunità attive attorno a contenuti visivi e messaggi temporanei.
  9. LinkedIn: Con oltre 900 milioni di utenti, LinkedIn è la principale rete professionale, con community focalizzate su networking e sviluppo professionale.
  10. Discord: Originariamente una piattaforma per gamer, Discord ha visto una crescita esponenziale e ora ospita community su una vasta gamma di argomenti, con oltre 150 milioni di utenti attivi.

Possiamo dunque desumere da questi dati, che sicuramente Bluesky è in forte ascesa, ma diciamo che il panorama attuale nel mondo social è sicuramente molto competitivo in termine di base utenti. Nonostante il palese schieramento di X su posizioni estremiste nell’era trumpiana e il conseguente abbandono dello stesso da parte di una certa intellighenzia, il nostro neonato Bluesky rimane ancora troppo piccolo per potersi definire un player di livello, soprattutto in termini di produzione di contenuti.

Chi sono gli utenti di Bluesky?

Lo spostamento in massa da X a Bluesky (o semplicemente l’abbandono di X) e i principi teorici su cui si basa la nascita di Bluesky, hanno fatto sì che la base degli utenti diventasse uno specchio di un certo tipo di società non certo di massa, ma formata da quell’ala politicamente schierata con i liberali di sinistra e i membri delle comunità accademiche (professori, avvocati etc) oltre ad una quantità di produttori di contenuti notevole: giornalisti, scrittori, tech writer e protagonisti culturali del nostro tempo.

Ma addentriamoci nei dati e analizziamo:

  • Come ci fa osservare Max Read, sono coloro che su Twitter producevano il 90% dei contenuti. Ma, se analizziamo i dati, specialmente per i giovanissimi, le statistiche indicano che una percentuale significativa dei giovani tra i 14 e i 20 anni utilizza attivamente TikTok per pubblicare contenuti. Sebbene le cifre esatte possano variare, si stima che circa il 40-60% di questo gruppo di età pubblichi regolarmente contenuti sulla piattaforma.
  • TikTok è particolarmente popolare tra i giovani per la sua interfaccia intuitiva e il formato video coinvolgente, che incoraggia la creatività e la condivisione, visivo e dinamico. Purtroppo, un social per esistere e soprattutto per viralizzarsi deve avere una base di fruitori e produttori di contenuti capaci di diventare naturalmente cultural leaders. Come riportato dal quotidiano Avvenire «solamente 1,4 milioni (di iscritti a BlueSky) hanno postato qualche contenuto, e circa 2,7 milioni hanno interagito con i contenuti postati».
  • Molti volti dello star system americano hanno dato l’addio a quello che chiamano “il megafono di Elon Musk” per passare a Bluesky  o rimanere su Threads (alcuni esempi eccellenti  Jamie Lee Curtis,  Lizzo and Stephen King, Gigi Hadid, Elton John) e non solo. Organi di informazione del calibro The Guardian, 27 milioni di followers su X,  ha deciso di non postare più nulla in contrasto con le idee estremiste della coppia Trump/Musk: “X è una piattaforma mediatica tossica e il suo proprietario, Elon Musk, è stato in grado di usare la sua influenza per modellare il discorso politico”.

Chi finanzia Bluesky?

Avevamo lasciato l’avvicendamento al potere tra Jack Dorsey e la CEO prodigio Jay Graber, una cino-americana il cui nome proprio cinese Lantian significa “Cielo Blu”, coincidenze? Ora Dorsey è uscito di scena, la grande sfida che si profila all’orizzonte è come mantenere gli utenti nella più pura libertà di movimento (e dunque lasciandoli liberi di traslocare da una piattaforma all’altra) mantenendo i profitti derivati dai loro dati? No pubblicità, no soldi, dice l’antico saggio (cioè io). Oggi Bluesky è finanziata da venture capitalist, che sicuramente avranno aspettative di un certo tipo in termini di guadagno. Inoltre, il principale investitore ad oggi è una società di criptovalute.

  • No advertsing: A differenza dei giganti della tecnologia, Bluesky rifiuta la pubblicità algoritmica. “Non vogliamo un Internet in cui gli utenti sono il prodotto”, afferma Graber. La piattaforma si concentra invece su abbonamenti premium, offrendo strumenti di personalizzazione avanzati e servizi per sviluppatori. Sta inoltre sviluppando l’ecosistema del protocollo AT, consentendo a terzi di creare applicazioni e generare entrate attraverso servizi tecnici.
  • Si indipendenza a tutti i costi: mantenere la propria indipendenza dalle aspettative degli investitori e dimostrare la fattibilità del proprio modello di business. Jack Dorsey, ormai sullo sfondo, resta cauto: “Quello che è successo a Twitter non potrebbe succedere a Bluesky, ma la strada sarà difficile”.
  • Si alla decentralizzazione: con coraggio, Bluesky cerca di reinventare il mondo digitale mantenendo come caposaldo la decentralizzazione ad ogni costo.

Sarebbe fantastico se la visione di Bluesky si avverasse: un mondo digitale dove ognuno è padrone del proprio pensiero e della propria identità digitale, che stimoli all’uso del cervello e alla creazione di opinioni proprie e personali. Se vivessimo in un mondo di piattaforme aperte e sane, la concorrenza non potrebbe che essere sana e stimolante. Purtroppo, siamo, credo ancora lontani.


Donna sorridente con bicchiere di vino bianco
Claudia Labati
Con un sogno in tasca, da Piazza Castello a Milano prende un bus diretto a Parigi nei primi anni 2000 per lavorare come PR nella moda. Dopo quasi 20 anni di fashion shows e fashion dramas in Fendi, Louis Vuitton e Tommy Hilfiger, un po’ nomade tra Parigi, Amsterdam e Panama, ritorna nella sua amata Emilia, in tasca un piccolo brand dal mood tropicale - My Happy Cabaña - e un lavoro da imprenditrice agricola nell’azienda di famiglia. Ascoltatrice seriale di podcast, scrive articoli perché le piace imparare, crede ancora nel valore del consiglio dato al bancone di un bar.
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