Diciamocelo francamente: meme sta a social network come Goku sta a Super Sayan di III livello. È la versione pro di un feed che funziona e puoi anche non usarli nel tuo piano organico social, ma rischi di perdere in partenza tutti quei follower che ormai non si accontentano più di post classici triti e ritriti, e snobbano i profili più insipidi e meno divertenti. È un’evoluzione del modo di comunicare su questi media dove, si sa, chi rimane indietro è perduto. Oggi come oggi, su una piattaforma come Instagram o Tik Tok, l’utilizzo dei meme con cognizione di causa ti permette di vincere la sfida del profilo anonimo e senza appeal. Nello scrolling brutale e senza pietà della maggior parte degli utenti, il meme può salvarti e catturare l’attenzione anche del fruitore più annoiato.
Nati come semplici immagini con testo sovrapposto, i meme non solo sono diventati una delle forme più influenti e pervasive di comunicazione digitale, ma un vero e proprio fenomeno culturale globale, in grado di plasmare opinioni, influenzare tendenze e, soprattutto, creare vere e proprie community online.
Ma come e perché i meme diventano virali? E quali sono gli esempi più emblematici di questo fenomeno? Vediamo insieme la loro storia ed evoluzione fino ad oggi.
I meme, nella loro forma attuale, sono un fenomeno strettamente legato alla cultura di internet e al mondo digitale. Tuttavia, le loro radici sono più profonde, e risalgono a concetti culturali e sociali ben precedenti all’avvento del web. Per comprenderne appieno la portata e l’influenza sui social network, è utile ripercorrerne la storia, dalla loro nascita come concetto teorico fino all’evoluzione in strumento di comunicazione di massa.
Il termine “meme” è stato introdotto per la prima volta dal biologo evoluzionista Richard Dawkins, etologo e divulgatore scientifico, nel suo libro del 1976, Il gene egoista. Dawkins definì il meme come una “unità di trasmissione culturale”, un elemento che si diffonde da persona a persona attraverso l’imitazione (il termine deriva dal greco antico “mimeomai”, imitare), simile a come i geni trasmettono informazioni biologiche. L’idea era che, così come i geni sono soggetti a selezione naturale, anche i meme culturali sono soggetti a un processo di selezione che determina quali idee, comportamenti o pratiche culturali sopravvivono e si diffondono.
Questo concetto di meme era originariamente astratto e teorico, ma gettò le basi per comprendere come certi pensieri e modi di agire potessero diffondersi rapidamente all’interno di una società. Con l’avvento di internet, il concetto di meme si è evoluto per descrivere i contenuti che vediamo oggi sui social media.
Con la nascita di internet negli anni ’90, il termine “meme” ha iniziato a essere associato a immagini, video, frasi e altri contenuti che venivano condivisi online e che si diffondevano rapidamente attraverso la rete. I primi meme digitali includevano semplici immagini o brevi video, spesso accompagnati da testi umoristici o ironici.
Uno dei primi esempi di meme virali è Dancing Baby, noto anche come “Baby Cha-Cha“, un’animazione 3D di un neonato che balla al ritmo di una canzone. Questo video è diventato virale alla fine degli anni ’90, diffondendosi attraverso e-mail e primordiali piattaforme di condivisione, rappresentando uno dei primi fenomeni di cultura pop digitale.
Con l’ascesa dei social media agli inizi degli anni 2000, i meme hanno trovato terreno fertile per proliferare. Piattaforme come MySpace, Facebook, e successivamente Twitter, Reddit, Instagram, Twitter e Tik Tok hanno facilitato la creazione e la condivisione di contenuti virali, permettendo ai meme di raggiungere un pubblico globale in tempi brevissimi.
Durante questi anni, alcuni meme hanno raggiunto uno status iconico. Uno di questi è Rickrolling, un fenomeno iniziato nel 2007 quando gli utenti di internet iniziavano a essere ingannati a cliccare su un link, che apparentemente conduceva a un contenuto interessante, ma che invece portava al video musicale di Rick Astley “Never Gonna Give You Up”. Questo meme non solo ha preso piede rapidamente, ma è diventato parte della cultura pop di quegli anni, tanto da essere riconosciuto anche al di fuori della sfera digitale.
Parallelamente, LOLcats, una serie di immagini di gatti con testi sovrapposti in inglese storpiato (chiamato “lolspeak”), è diventato un altro fenomeno virale, che ha dominato la scena per diversi anni, influenzando anche la nascita di siti dedicati come I Can Has Cheezburger?
Negli ultimi anni, i meme si sono evoluti ulteriormente, diventando più complessi e stratificati. Non si tratta più di semplici battute visive, comprensibili ai più, ma i più ironici e divertenti iniziano a includere riferimenti a eventi storici, fatti di cronaca, critiche sociali, o ironie politiche, rendendo la loro fruizione sempre più accessibile solo a utenti con un certo background culturale e livello di istruzione. Inoltre, l’adozione massiccia dei meme da parte di diverse fasce di età e culture ha portato alla creazione di sottoculture di meme, ciascuna con i propri stili, linguaggi e umorismi.
Un esempio di meme che ha raggiunto un alto livello di sofisticazione è il Doge, un’immagine di una cagnetta Shiba Inu (Kabosu, morta a 18 anni proprio a maggio di quest’anno) con testi in font Comic Sans che esprimono pensieri frammentati e spesso grammaticalmente scorretti. Originato nel 2013, il meme Doge ha influenzato non solo la cultura di internet ma anche il mondo delle criptovalute, con la creazione della Dogecoin.
Un altro esempio è Pepe the Frog, che è passato dall’essere un innocente fumetto a diventare un simbolo controverso, utilizzato in contesti politici estremi, fino a essere reclamato e riutilizzato in nuovi contesti più positivi dalla comunità online.
Oggi i meme non sono più confinati agli angoli di internet frequentati dai giovani o dagli appassionati di tecnologia, ma sono diventati parte integrante della cultura mainstream e strumenti potenti nel marketing digitale. Brand e aziende utilizzano i meme per connettersi con un pubblico giovane, per trasmettere messaggi in modo creativo e per cavalcare tendenze virali che possono amplificare la visibilità del loro marchio.
Tuttavia, come già detto, il successo dei meme nel marketing richiede una comprensione approfondita del loro contesto e un certo grado di cultura generale. Una conoscenza degli avvenimenti più importanti a livello socio-politico è di vitale importanza per evitare un uso improprio o forzato dei meme, che può risultare controproducente e portare a critiche da parte del pubblico. D’altronde il meme marketing può essere considerata una forma di instant marketing divertente, ma comprensibile solo a un pubblico realmente informato e al passo con i tempi.
Nonostante, come vedremo, i meme siano utilizzati in ambiti diversi e con finalità completamente differenti, ci sono alcune peculiarità che li contraddistinguono trasversalmente.
I meme devono essere facilmente comprensibili e trasmettere un messaggio in modo immediato. Questo li rende particolarmente adatti ai tempi frenetici dei social network.
I meme di successo spesso si basano su situazioni quotidiane, emozioni comuni o riferimenti alla cultura pop, rendendoli facilmente riconoscibili e condivisibili.
Un altro aspetto cruciale è la capacità di un meme di essere modificato e reinterpretato dagli utenti, generando così nuove versioni e ulteriori condivisioni che ne decretano la viralità.
Spesso i meme virali nascono in risposta a eventi di attualità, notizie o situazioni che catturano l’attenzione collettiva (come dicevamo vengono considerati una forma efficace di instant marketing)
Anche se non esiste nulla di scritto che regolamenta l’utilizzo di caratteri particolari per la creazione dei meme, i font che hanno preso piede e che vengono maggiormente utilizzati per la loro realizzazione sono Comic Sans MS, Arial, Montserrat, Myriad Pro ed Helvetica. Poi c’è il font meme per antonomasia, quello che abbiamo visto più spesso e che rimane il re indiscusso di questo fenomeno: l’Impact. Appartenente alla famiglia Sans Serif, caratterizzato dalla sua grande leggibilità per i bordi netti e ben definiti, è un font datato, iniziò ad essere utilizzato anni prima dell’avvento di Internet, ovvero a partire dal 1965, anno in cui il suo creatore (Geoff Lee) lo realizzò nel vero senso della parola, tagliando personalmente gli stampi di metallo per la sua creazione.
Nel corso degli anni, molti meme hanno raggiunto un livello di popolarità tale da diventare parte integrante della cultura di internet. Ecco alcuni esempi emblematici:
Distracted Boyfriend: Una delle immagini più riconoscibili sul web, questo meme mostra un ragazzo che guarda con interesse un’altra donna mentre la sua fidanzata lo osserva indignata. La foto è stata adattata in migliaia di varianti, utilizzata per rappresentare situazioni di distrazione o desiderio di cambiamento.
Success Kid: Un bambino con un’espressione trionfante e un pugno chiuso, utilizzato per illustrare piccoli successi quotidiani. Questo meme ha continuato a vivere negli anni, diventando simbolo di motivazione e perseveranza.
Woman Yelling at a Cat: Questo meme combina una scena di uno show televisivo, in cui una donna urla, con un’immagine di un gatto seduto a un tavolo, apparentemente confuso. È stato utilizzato per rappresentare discussioni assurde o fraintendimenti.
Giorgio Tsoukalos (“Aliens”): Diventato virale grazie alla sua apparizione in un documentario in cui spiegava eventi storici e misteriosi attribuendoli agli alieni, spesso è usato in modo ironico per indicare spiegazioni esagerate o poco plausibili.
Disaster Girl: Uno dei meme più inflazionati ritrae la piccola Zoe Roth in una foto scattata dal padre. La bambina osserva i vigili del fuoco che stanno cercando di estinguere un incendio vicino alla loro abitazione con un ghigno compiaciuto. La foto originale, tra l’altro, è stata venduta come Nft per un valore di 180 ether, (quasi 500mila dollari).
Hide the pain Harold: sicuramente uno dei più esilaranti, è la combinazione di un sorriso forzato con uno sguardo terribilmente triste. È il risultato di uno degli scatti con cui un fotografo in cerca di modelli per foto stock ha immortalato il signor Harold, rendendolo poi l’uomo anziano più virale per eccellenza.
Instagram, con la sua natura visiva e la facilità di condivisione, è una delle piattaforme principali per la diffusione dei meme. Ogni giorno, milioni di utenti creano, condividono e interagiscono con contenuti virali che riflettono l’umore del momento, eventi di attualità o semplicemente catturano l’ironia della vita quotidiana. Nel 2024, alcuni meme si sono distinti per la loro popolarità e capacità di risuonare con un vasto pubblico. Eccone alcuni.
Uno dei temi ricorrenti nei meme su Instagram riguarda il bilanciamento tra vita lavorativa e vita personale. Con l’aumento dello stress e la pressione legata al lavoro, molti utenti si rifugiano nell’umorismo dei meme per esprimere il loro disagio in modo ironico e condivisibile.
Monday Blues: i meme che raffigurano il disagio e la fatica di iniziare una nuova settimana lavorativa sono sempre molto popolari. Spesso, questi meme utilizzano immagini di personaggi esausti o sconcertati con didascalie che enfatizzano la frustrazione legata al lunedì mattina.
That Friday Feeling: al contrario, i meme che celebrano l’arrivo del venerdì e l’imminente fine settimana sono altrettanto diffusi. Questi meme sfruttano spesso immagini e GIF che esprimono euforia, sollievo e l’attesa del relax del weekend.
Negli ultimi anni, c’è stata una crescente consapevolezza riguardo alla salute mentale, e i meme su Instagram spesso riflettono questa tendenza. Gli utenti li utilizzano per affrontare argomenti come l’ansia, la depressione e lo stress in modo leggero ma empatico.
Relatable Anxiety: catturano momenti di ansia o comportamenti nevrotici in situazioni comuni. La loro popolarità risiede nel fatto che molti utenti si riconoscono in questi momenti, trovando conforto nell’umorismo condiviso.
Self-Care Checklists: sono quelli che promuovono la cura di sé stessi in modo ironico o sarcastico, spesso elencando attività come “non rispondere a email dopo le 18:00” o “prendersi una pausa dai social media”, sono molto condivisi, soprattutto tra i giovani adulti.
Instagram è anche un hub per meme che si basano su riferimenti alla cultura pop, serie TV, film e musica. Questi meme sono popolari perché consentono agli utenti di esprimere la loro passione per determinati franchise o di commentare eventi culturali in modo umoristico.
Pedro Pascal Eating Sandwich: questo meme ha visto Pedro Pascal, attore molto amato, diventare protagonista di numerosi post in cui mangia un sandwich in modo apparentemente soddisfatto. La semplicità della scena viene utilizzata per rappresentare momenti di piccole gioie o situazioni ironiche.
The Last of Us Reactions: con l’uscita della serie The Last of Us, sono diventati virali su Instagram i meme che catturano le reazioni emotive degli spettatori agli episodi. Spesso, queste immagini sono accompagnate da testi che descrivono la sofferenza o l’euforia dei fan di fronte alle scene più intense.
Pablo Escobar Forever Alone: un altro fenomeno legato alla serie di successo Netflix Narcos e al suo protagonista, l’attore Wagner Moura ritratto solo in una scena di attesa solitaria.
Nel 2024, una tendenza emergente è quella dei meta-meme, cioè meme che commentano o parodiano altri meme, quasi sempre in modo ironico o satirico. Questa meta-comunicazione è apprezzata soprattutto dagli utenti più esperti di social media che sono in gradi di comprendere e di godere del gioco di riferimenti interni.
Meme-ception: riflettono sulla cultura dei meme stessa, commentando quanto certi formati o battute siano diventati inflazionati o banali. Sono spesso complessi e richiedono una certa familiarità con l’evoluzione dei meme per essere apprezzati pienamente.
NPC Meme: un formato di meme che rappresenta persone che si comportano in modo prevedibile o stereotipato, paragonandole a NPC (Non-Playable Character, personaggi non giocanti) dei videogiochi. È un modo per ironizzare su comportamenti standardizzati e poco originali, spesso in contesti sociali o di consumo.
Instagram è anche una piattaforma dove i post si intrecciano con la cronaca e la politica. Quando accade qualcosa di rilevante a livello globale, non passa molto tempo prima che compaiano i primi meme che riflettono o commentano l’evento.
AI Takeover Fears: Con l’aumento delle discussioni su intelligenza artificiale e automazione, sono diventati popolari i meme che giocano sulla paura o la confusione riguardo a un futuro dominato dalle macchine. Questi meme spesso mescolano umorismo e riflessione, toccando temi come la perdita di lavoro o l’invasione della privacy.
Inflation Struggles: Le preoccupazioni economiche, in particolare l’inflazione e l’aumento del costo della vita, sono state un tema caldo per i meme nel 2024. Questi meme utilizzano l’umorismo per affrontare le difficoltà finanziarie, con frasi come “Quando scopri che il caffè costa più della benzina” accompagnate da immagini ironiche.
Non sorprende che in un social come Instagram molti meme ruotino attorno alla moda, al beauty e alle tendenze virali del momento.
Quiet Luxury vs. Loud Luxury: si tratta dei meme che mettono a confronto la moda “quiet luxury” (dove i brand costosi sono riconoscibili solo da chi conosce) con il “loud luxury” (moda vistosa e riconoscibile da tutti). Spesso utilizzati per criticare o ridicolizzare l’ossessione per i brand di lusso, è un formato che cattura l’ironia sociale.
Skin Cycling: una tendenza nel beauty, il “skin cycling” ha generato molti meme, che giocano sulle complessità e la confusione che gli utenti provano nel seguire rigide routine di cura della pelle. Questi meme combinano umorismo e consigli di bellezza, rendendo il tema accessibile e divertente.
Ovviamente il fenomeno non ha risparmiato personaggi celebri del modo della tv, del cinema, dello sport, della musica e del giornalismo, che sono diventati protagonisti di alcuni tra i meme più divertenti e condivisi del web. Leonardo Di Caprio, Chuck Norris, Leonel Messi, Drake, ma anche Mara Maionchi, Maurizio Costanzo o Orietta Berti per citarne alcuni di italiana produzione: tutti fonti di ispirazione per un umorismo a volte dissacrante, ormai fenomeno dilagante in rete e non solo.
Come abbiamo visto i meme hanno attraversato un lungo percorso, evolvendosi da semplici concetti teorici a fenomeni culturali globali. La loro capacità di adattarsi ai cambiamenti della società e di internet suggerisce che continueranno a essere una forza dominante nell’ecosistema digitale, almeno per un po’.
Di certo nel mondo del digital marketing non c’è nulla, considerando l’evoluzione pazzesca a cui abbiamo assistito negli ultimi anni e la velocità con cui nuovi trend si affacciano sulla scena e si affermano imponendo nuovi diktat e correnti di pensiero. Possiamo affermare con una buona dose di convinzione che l’evoluzione delle tecnologie, come l’intelligenza artificiale e la realtà aumentata, daranno vita a nuove forme di interazione e, di conseguenza, a nuove forme di meme, con una sempre crescente complessità e un impatto sempre maggiore sulla comunicazione moderna.
Nel dubbio cavalchiamo ora l’onda del loro successo, integrando, dove possibile, un modo di raccontare più tradizionale e standard con qualche parentesi più ironica e divertente.
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