Da tanto ci impegniamo per far capire ai nostri clienti quanto sia importante la responsiveness dei loro siti e e-commerce. Ma forse oggi abbiamo una motivazione più persuadente per convincere che è un argomento con cui non si può più scherzare: una decisione di Google che non tutti, probabilmente, hanno colto.
Iniziamo facendo un’introduzione doverosa.
Nel panorama digitale odierno sappiamo ormai che gli utenti accedono ai contenuti online attraverso una varietà di dispositivi con diverse dimensioni di schermo e risoluzioni. In questo contesto, la responsiveness di un sito web non è solo un lusso, ma una necessità critica.
Nell’ultimo Global Digital Report di We Are Social vengono riportati i dati di GSMA Intelligence, secondo i quali, a inizio 2024, il numero di utenti unici da mobile nel mondo è arrivato a 5.61 miliardi, con un aumento di 138 milioni dall’inizio del 2023. Va da sé che questo incremento esponenziale nell'uso dei dispositivi mobili ha trasformato radicalmente il modo in cui le persone accedono al web e consumano contenuti online. Gli utenti mobile-friendly sono decisamente più numerosi, e questo è un dato di fatto, e la user experience dovrebbe rappresentare un'esperienza gratificante e senza interruzioni a prescindere dal dispositivo che utilizzano. Ebbene, troppe volte non è così.
Ma come influisce la responsiveness sulla SEO (Search Engine Optimization) di un sito internet? Vediamo come l’adattabilità dei contenuti web sia ormai considerata imprescindibile per migliorare non solo l’esperienza utente ma anche il posizionamento di un sito sui motori di ricerca.
La responsiveness, o design web responsivo, è un vero e proprio approccio di progettazione, che ha come obiettivo quello di creare siti web in grado di adattarsi automaticamente alla dimensione di qualsiasi schermo, all'orientamento e alla piattaforma del dispositivo utilizzato dall'utente. Questo significa che un sito web responsive offrirà un'esperienza utente ottimale sia su un desktop con un grande schermo, sia su uno smartphone con uno schermo molto più piccolo. Un’agenzia di digital marketing dovrebbe poter garantire UI diverse, ciascuna dedicata alla tipologia di device che l’utente utilizzerà, con un occhio di riguardo nei confronti degli smartphone.
Oggi la complessità nella progettazione dei siti web è aumentata proprio per la grande varietà di device presenti sul mercato, con la conseguente necessità che un contenuto web debba adattarsi a una sempre maggiore quantità di display e schermi.
Si parla quindi di vero e proprio design responsive, che sarebbe riduttivo e decisamente sbagliato definire semplicemente come grafiche che si adattano alle dimensioni dei supporti. I criteri da considerare sono invece molteplici e consistono in:
Layout fluidi: ovvero layout che utilizzano unità relative come percentuali per definire le dimensioni degli elementi, permettendo loro di adattarsi proporzionalmente alle dimensioni dello schermo.
Immagini adattive: immagini che vengono ridimensionate e ottimizzate per diversi schermi, garantendo tempi di caricamento rapidi e un'esperienza visiva ottimale.
Media Queries CSS: interrogazioni che consentono di applicare stili diversi a seconda delle caratteristiche del dispositivo, come la larghezza dello schermo o la densità dei pixel.
Tipografia flessibile: font e dimensioni del testo che si adattano per garantire leggibilità su tutti i dispositivi.
La crescente dipendenza dai dispositivi mobili a cui abbiamo assistito negli ultimi anni ha reso la responsiveness non solo un plus, ma un elemento cruciale per qualsiasi sito web. Esistono alcuni dati chiave che evidenziano questa tendenza, tra tutti il comportamento degli utenti, per cui secondo Google, il 61% è meno propenso a tornare su un sito mobile se ha avuto difficoltà ad accedervi, e il 40% visita il sito di un concorrente.
Anche per gli e-commerce il ragionamento è simile. Le vendite da dispositivi mobili rappresentano una percentuale crescente del totale delle vendite online per la stragrande maggioranza delle piattaforme, tanto da parlare oggi di mobile commerce. Ignorare l'ottimizzazione su smartphone può comportare la perdita di una parte significativa del mercato, a beneficio di competitors più attenti alla questione.
Quello che forse non vi hanno mai spiegato bene è la correlazione tra responsiveness e SEO. L’adattabilità del vostro sito web o e-commerce a tutti i display e il posizionamento nella serp di Google sono direttamente proporzionali. Se la prima funziona influisce positivamente sul secondo.
Vediamo nel dettaglio in che modo.
La mobile-friendliness è diventata un fattore di ranking ufficiale per Google. Un sito responsivo ha maggiori probabilità di posizionarsi più in alto nei risultati di ricerca rispetto a uno non ottimizzato.
I motori di ricerca cercano di fornire i migliori risultati possibili agli utenti. Un sito responsivo offre un'esperienza utente superiore, di conseguenza più visite da parte degli utenti, più tempo trascorso sulla piattaforma, che può tradursi in un miglior posizionamento.
Un sito non ottimizzato può portare gli utenti ad abbandonarlo rapidamente. Un alto bounce rate può influenzare negativamente il ranking SEO, poiché è visto come un segnale di contenuti non pertinenti o di bassa qualità.
Un sito web responsivo, come abbiamo visto, migliora significativamente l'esperienza utente (UX), che è un fattore critico non solo per la soddisfazione dell'utente, ma anche per la SEO. Anzitutto la navigazione deve essere più che mai intuitiva. Su dispositivi mobili, si sa, lo spazio è limitato, quindi il design deve garantire che il menu e gli elementi di navigazione siano facilmente accessibili e utilizzabili.
In secondo luogo i contenuti devono essere facilmente leggibili senza necessità di dover zoomare per riuscire a captare tutto il testo. Diventa quindi fondamentale la scelta di font adeguati e di una spaziatura appropriata per migliorare il grado di leggibilità. L’interazione deve essere touch-friendly: ovvero pulsanti e link si presentano con dimensioni adeguate e ben distanziati per evitare clic involontari.
Un'esperienza utente positiva non solo mantiene gli utenti sul sito più a lungo, ma aumenta anche la probabilità di conversioni, sia che si tratti di vendite, iscrizioni o richieste di informazioni.
Un altro aspetto fondamentale, di cui parliamo nella sezione apposita del nostro sito, è rappresentato dalla velocità di caricamento delle pagine. Il tempo che un utente impiega a visualizzare correttamente i contenuti web è un fattore cruciale sia per l'esperienza utente che per la SEO. I siti responsive devono essere ottimizzati per caricare rapidamente su tutti i dispositivi, quindi devono presentare un’ottimizzazione delle immagini, sia in termini di dimensioni sia per quanto concerne la risoluzione.
Anche lato programmazione ci sono alcuni accorgimenti essenziali da considerare. La minimizzazione del codice, per esempio, permette di ridurre e combinare file CSS e JavaScript, diminuendo così il numero di richieste HTTP e la dimensione complessiva della pagina. Anche l’implementazione del caching consente ai browser di caricare più rapidamente le pagine già visitate.
Secondo Google, il 53% degli utenti abbandona un sito mobile se il caricamento richiede più di 3 secondi. Un sito veloce non solo migliora la soddisfazione dell'utente, ma è anche premiato dai motori di ricerca.
Nel 2018 Google ha annunciato che avrebbe iniziato a utilizzare la versione mobile dei siti per l'indicizzazione e il ranking. Questo significa che da allora i siti non ottimizzati per i dispositivi mobili, hanno rischiato di non essere indicizzati correttamente, influenzando di conseguenza negativamente anche il posizionamento.
Ma è di pochi mesi fa la notizia che rappresenta la vera rivoluzione: a partire dal 5 luglio di quest’anno i siti non accessibili da mobile, non saranno più indicizzati, quindi non più visibili tra i risultati in serp. Lo ha annunciato ufficialmente John Muller, Search advocate di Google in un articolo di blog dedicato, rivelando chiaramente l’obiettivo di Big G: privilegiare una navigazione quasi completamente orientata all’esperienza mobile.
Vediamo nel dettaglio cosa significa questa decisione.
Google utilizza due web crawler differenti, chiamati genericamente Googlebot. Si tratta di software spider che simulano l’esperienza utente su desktop (Googlebot desktop) e su dispositivo mobile (Googlebot mobile), e sono i mezzi di cui si serve Google per eseguire la scansione delle pagine del web. L’approccio mobile-first, un processo iniziato 8 anni fa, fa sì che quasi tutte le richieste di scansione di Googlebot venga effettuata oggi con il crawler mobile.
Va da sé, quindi, che l’accessibilità mobile diventa un imperativo: se i contenuti di un sito web non risultano accessibili da uno smartphone dalla scansione effettuata dal software spider di Google, il sito non comparirà più nei risultati di ricerca, a prescindere dalla qualità dei suoi contenuti e da quanto siano rilevanti rispetto alle query degli utenti.
Ora che vi abbiamo elencato i motivi principali per cui, se non lo avete ancora fatto, è arrivato il momento di accelerare il passaggio alla responsivness, vi segnaliamo alcune buone pratiche che possono aiutare a mettere in pratica un design adatto allo scopo e, al tempo stesso, gli errori più comuni da evitare.
Gli errori più comuni da evitare sono invece:
Come avrai capito la responsiveness non è solo una questione tecnica, ma una componente strategica fondamentale per il successo online. Investire tempo e risorse per ottimizzare il tuo sito web anche da questo punto di vista è un passo essenziale per avere una presenza online efficace e competitiva. Vuoi scoprire se il tuo sito web è realmente responsive? Ecco come fare.
Apri il sito da verificare e dal menu di navigazione nella parte alta del tuo desktop trascina la tab del sito al centro del tuo schermo. Dovresti vedere una finestra come questa:
A questo punto posizionati con il cursore del mouse sul limite destro della finestra e, una volta che compaiono le due freccine, trascina verso sinistra fino a dove ti è consentito. Il risultato dovrebbe essere questo:
Questa è la versione mobile del tuo sito, quindi esplorando i contenuti ti renderai conto se sono perfettamente fruibili, e se sono state applicate tutte le regole che ti abbiamo descritto in questo articolo.
Hai ancora dubbi? Hai notato che la tua versione mobile presenta delle criticità? Contattaci per una consulenza e scopriremo insieme come rendere il tuo sito perfettamente responsive 😉